Il mercato immobiliare dopo il lockdown

La pandemia di Covid 19 che ha colpito il mondo per tutto il 2020 e buona parte del 2021 ha certamente reso l’economia globale e dei singoli paesi più debole, ma allo stesso tempo ha permesso alle persone di valutare in maniera più lucida un bene che troppo spesso viene dato per scontato, quello dell’abitazione nella quale si vive.
Quante persone hai sentito lamentarsi in quel contesto della mancanza di uno spazio esterno o di una stanza in più che possa donare respiro all’intero ambiente?
Il mercato immobiliare, pertanto, dopo un’inevitabile flessione dovuta alla mancanza di liquidità, di sicurezze lavorative e di certezze dal punto di vista delle garanzie fiduciarie, sta piano piano riprendendo quota, iniziando a viaggiare su valori certamente migliori rispetto ai mesi precedenti.
Certamente il business, soprattutto in alcune realtà, non è ancora quello dell’inizio del 2019, ma ad essere cambiato molto è soprattutto il target al quale rivolgersi e le esigenze dei compratori o degli affittuari.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio che tipo di trasformazione ha subito questo settore così importante per il nostro paese, capace di trainare per l’ambito economico del Paese per diversi decenni.

Qual è la richiesta del cliente?

A rivolgersi alle agenzie immobiliari non sono più esclusivamente le persone che hanno ricevuto una certa liquidità e decidono di concretizzarla in un prodotto duraturo e materiale, ma anche quelle famiglie di media fascia che si sono rese conto di non possedere le condizioni necessarie per vivere serenamente il proprio ambiente domestico.
Rispetto al centro storico, pertanto, ad essere richiesta è maggiormente la periferia, soprattutto in quelle aree della città che sono state di recente riqualificate e presentano utili servizi, come i mezzi pubblici, i negozi essenziali o i parchi dove portare i propri figli a giocare o prendere un po’ di aria.
In questo contesto meno trafficato e immutabile, è possibile trovare soluzioni a un buon prezzo che posseggano un giardino di medie dimensioni, da poter utilizzare in caso di reclusione forzata.
Tutti speriamo che non sia più un’evenienza che possa presentarsi, ma abbiamo imparato a capire che nulla può essere dato per scontato ed è meglio farsi trovare pronti.
In molti, poi, hanno capito che la casa può essere vissuta non solo come luogo di passaggio dove fare ritorno la sera per poi uscire di nuovo, ma anche come porto sicuro dove poter trascorrere il tempo libero e per alcuni anche quello lavorativo.
Una delle richieste più frequenti è pertanto quella di una stanza ulteriore, da adibire a studio per lo smart working casalingo.
Forse anche tu hai avuto modo di constatare che separare gli ambienti adibiti allo svago e agli obblighi è certamente la soluzione migliore, per evitare di avere sempre davanti agli occhi le incombenze e non staccare mai dalla dimensione lavorativa.
Le parole chiave sono pertanto ampiezza, giardino possibilmente attrezzato e con piscina, possibilità di raggiungere uno spazio verde adiacente per la salute psicofisica dell’intera famiglia.

Le agevolazioni fiscali

Il tessuto legislativo italiano ha cercato in questi ultimi mesi di favorire i cittadini che intendono comprare con una serie di agevolazioni fiscali decisamente interessanti.
Per questo motivo in molti casi è possibile chiedere mutui e prestiti a un tasso decisamente agevolato, presentando delle garanzie minime rispetto al passato recente.
In questo modo anche i giovani e coloro che non posseggono certezze ferree sul futuro hanno la possibilità di portare a termine il proprio investimento, ottenendo la casa ideale per le proprie esigenze.
Nello stesso modo si è cercato di intervenire nel mondo edile e della ristrutturazione, proponendo degli ecobonus per tutti coloro che hanno deciso di acquistare un’abitazione da migliorare dal punto di vista della funzionalità estetica ma anche dell’efficienza termica.
Chi infatti installerà un impianto di climatizzazione a pompa di calore, che faccia aumentare di almeno due classi la classe energetica inserita nel certificato Ape, avrà a disposizione uno sconto in fattura o la possibilità di detrarre le spese sostenute dalla dichiarazione dei redditi dell’anno seguente.
Le percentuali di rimborso sono del 50,65 o addirittura 110%, a seconda del tipo di lavoro svolto e della presenza di altre opere trainanti alle quali attribuire anche quelle secondarie.
In tal modo sempre più persone indecise hanno pensato che si trattasse di una condizione irripetibile e si sono gettate nel mercato del settore alla ricerca dell’immobile idoneo, a seconda del proprio budget e dell’esperienza vissuta durante il lockdown.
Pertanto è stato possibile stimare già ad oggi un recupero di circa il 6%, destinato probabilmente ad aumentare se la situazione si mantiene tranquilla e in via di risoluzione come sembra stia avvenendo in queste ultime settimane.
Le oscillazioni del mercato immobiliare sono costanti, ma la curva di crescita sembra stabile e convincente, soprattutto per le città più grandi e per alcune zone della Penisola, che hanno retto meglio la crisi economica.

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